Infiltrazioni ginocchio: indicazioni, costi ed evidenze scientifiche
Che cos’è la gonartrosi?
La gonartrosi, o artrosi del ginocchio (da non confondere con l’artrite del ginocchio) è un consumo eccessivo della cartilagine delle ossa, tenendo sempre a mente che un po’ di usura è fisiologica con l’età, cioè fa parte del processo di invecchiamento del nostro corpo. Si parla di artrosi quando questa usura è eccessiva in relazione al tipo di paziente ed alla sua età.
Esistono diversi gradi di artrosi: le classificazioni sono numerose, ma semplicemente possiamo definirla come lieve, moderata e grave. La sintomatologia può essere molto diversa, nel senso che pazienti con artrosi lieve possono avere molto più dolore rispetto a pazienti con artrosi moderata e raramente anche grave. Non c’è quindi sempre una correlazione tra grado di artrosi e sintomatologia.
Qual è l’obiettivo del trattamento? Guarire o curare l’artrosi del ginocchio?
Il tipo di trattamento dipende da diversi fattori, quali sintomatologia e limitazioni del paziente, grado di artrosi, fattori socio-lavorativi, sportivi ecc. L’età non deve rappresentare un criterio dirimente in questa scelta: infatti più che l’età anagrafica bisogna prendere in considerazione l’età biologica, cioè la presenza di patologie associate che metterebbero a rischio la salute del paziente qualora dovesse affrontare un intervento chirurgico.
La considerazione più importante da fare è la differenza tra guarire e curare l’artrosi. Guarire significa eliminare il problema alla radice. Per guarire una artrosi grave del ginocchio l’unico rimedio è senza dubbio la protesi. Curare invece significa alleviare i sintomi senza eliminare la causa del problema. Esistono infatti delle situazioni in cui pazienti con grave artrosi non possono (per problemi di salute) o non vogliono sottoporsi alla protesi di ginocchio.
Le infiltrazioni del ginocchio
Le infiltrazioni del ginocchio consistono nella somministrazione di un farmaco o sostanza all’interno dell’articolazione. Si tratta di una procedura semplice ed efficace, che può essere eseguita
in ambulatorio da un ortopedico o anche da un medico che abbia esperienza con la procedura: deve comunque essere sempre un medico.
Le sostanze per le quali esiste una evidenza scientifica sulla loro validità, efficacia e sicurezza sono:
il cortisone, l’acido jaluronico, il plasma ricco di piastrine (PRP) e le cellule staminali.
L’obiettivo di queste sostanze è quello di curare l’artrosi, non di guarirla. Sono pertanto indicate nelle forme di artrosi iniziale-moderata, o in quelle gravi forme di artrosi che non possono essere trattate con la chirurgia.
Tutte le infiltrazioni al ginocchio, indipendentemente dal tipo di sostanza utilizzata, vanno ripetute al bisogno, cioè solo quando il dolore ritorna: non devono essere eseguite con una cadenza prestabilita.
Le sostanze che curano l'artrosi
Il cortisone si utilizza per curare le forme di artrosi con importante componente infiammatoria e quelle gravi forme di artrosi del grande anziano che non può o non vuole sottoporsi ad intervento chirurgico. Generalmente si eseguono 3 infiltrazioni a distanza di 10-15 giorni l’una dall’altra, ma in alcuni casi possono essere necessarie anche più somministrazioni.
L’acido jaluronico è la sostanza più utilizzata in assoluto. Si tratta di un gel lubrificante che ha un effetto meccanico di viscosupplementazione dell’articolazione, riducendo l’attrito tra le componenti ossee. Anche in questo caso generalmente si eseguono 3 infiltrazioni a distanza di 15-20 giorni circa l’una dall’altra. Esistono in commercio delle somministrazioni uniche che sostituiscono le tre classiche infiltrazioni.
Il plasma ricco di piastrine è una sostanza che viene prelevata dal paziente stesso e che si ottiene mediante la centrifugazione del suo sangue: per gravità si separano i globuli rossi dal plasma e dalle piastrine, che vengono iniettati nel ginocchio in due somministrazioni a distanza di 3-4 settimane l’una dall’altra. L’efficacia della terapia risiede in un potente effetto biologico ed antinfiammatorio delle piastrine e dei fattori di crescita.
La terapia con cellule staminali rappresenta sicuramente l’ultima frontiera in tema artrosi di anca e ginocchio. Le cellule staminali possono essere prelevate da diversi siti del nostro corpo: midollo osseo, tessuto adiposo (cioè il grasso) e cordone ombelicale. La fonte più comoda e accessibile è rappresentata dal tessuto adiposo addominale.
Si tratta di cellule primordiali che sono presenti nel nostro organismo e che avrebbero la capacità di differenziarsi in diversi tipi di cellule a seconda degli stimoli che ricevono dall’ambiente circostante. In parole povere, se queste cellule vengono inserite all’interno dell’osso tenderanno a diventare cellule ossee, se vengono inserite all’interno di una lesione muscolare diventeranno cellule muscolari, e così lo stesso se inserite all’interno del ginocchio, dove diventeranno cartilagine.
Questo purtroppo solo sulla carta, nel senso che non ci sono studi che lo abbiano dimostrato per la cartilagine del ginocchio umano. Le evidenze scientifiche (che ho pubblicato in un recente studio che potete trovare a questo link) ci dicono che le cellule staminali hanno un importante effetto antidolorifico che è più duraturo rispetto all’acido jaluronico ed al PRP.
Purtroppo allo stato attuale questo trattamento non è coperto dal sistema sanitario nazionale, così come anche il PRP. E’ quindi importante discutere con il paziente sia le diverse sostanze che possono essere utilizzate nel suo caso, sia le indicazioni che ognuna di esse ha ed il loro costo.
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