PROTESI DEL GINOCCHIO
La protesi del ginocchio è indicata in presenza di patologie muscoloscheletriche degenerative come la gonartrosi che nelle fasi avanzate si manifesta con dolore e limitazione funzionale. Patologia che nei casi più severi può causare la deformità dell'articolazione.
Gonartrosi, l'artrosi del ginocchio
La gonartrosi è una patologia degenerativa caratterizzata dalla riduzione dello spessore cartilagineo delle superfici articolari. Ciò è dovuto nella gran parte dei casi al peso eccessivo ed all’obesità, alla sedentarietà e a fattori genetici non ancora ben chiari.Diagnosi
Quando è indicata la protesi al ginocchio
La decisione di eseguire o meno l'intervento di protesi del ginocchio deve essere valutata sulla base di diversi fattori. Solitamente la sostituzione protesica è necessaria quando l'articolazione è usurata o danneggiata in modo tale da ridurre la mobilità e provocare dolore.
L'intervento si rende inoltre necessario quanto altri trattamenti meno invasivi e conservativi non hanno prodotto benefici apprezzabili per il paziente.
Tra le condizioni patologiche che provocano danni al ginocchio, possono esservi anche diabete, cardiopatie, malatie respiratorie, artrite reumatoide, gotta e infortuni.
Un'altra importante valutazione attiene alle aspettative, qualità e stile di vita del paziente.
La protesi di ginocchio con la chirurgia mininvasiva
L’intervento protesico oggi può essere realizzato con la chirurgia mininvasiva, una tecnica innovativa che rispetta i tessuti nobili dell’organismo.Con le protesi monocompartimentali infatti si sostituisce solo il compartimento danneggiato mentre le protesi totali sono a totale conservazione del legamento crociato posteriore. Alcuni casi selezionati permettono la conservazione anche del legamento crociato anteriore.
TIPOLOGIE DI PROTESI DI GINOCCHIO
Esistono diversi tipi di protesi del ginocchio ed ognuna deve essere scelta sulla base del grado di artrosi, della sua localizzazione e della geometria dell’articolazione.
Protesi monocompartimentale
Le protesi monocompartimentali sono tra tutte quelle meno invasive perché vanno a “sostituire” solamente la parte del ginocchio usurata. La gonartrosi infatti non sempre colpisce tutta l’articolazione, anzi più spesso si limita ad un solo comparto, generalmente quello interno.
Possiamo quindi utilizzare le protesi monocompartimentali mediali (per l’artrosi della parte interna), quelle laterali (per l’artrosi laterale) e quelle femororotulee (per l’artrosi che ha coinvolto la femororotulea).
Protesi di ginocchio bilaterale simultanea
La protesi monocompartimentale può essere eseguita contemporaneamente su entrambe le ginocchia in un unico intervento chirurgico.
La protesi di ginocchio bilaterale simultanea permette di ridurre al minimo le spese sanitarie, il tempo anestesiologico e anche il rischio infettivo, senza per questo rallentare o alterare il recupero funzionale del paziente.
Protesi totale di ginocchio
Di protesi totali invece ne esistono di diversi tipi e la scelta dell’impianto corretto dipende principalmente dallo stato dei legamenti crociati. La protesi totale è naturalmente indicata quando l'artrosi coinvolge tutta l’articolazione.
Esistono quindi le protesi totali a conservazione del legamento crociato anteriore e posteriore o solo posteriore, e quelle che prevedono la sostituzione di entrambi.
Protesi di revisione
Quando invece è necessario rimuovere una protesi già impiantata, vengono utilizzate protesi da revisione che vanno a colmare il deficit osseo residuo. Per i soggetti con comprovata allergia ai metalli si utilizzano le protesi anallergiche in titanio.
FAST TRACK: LA RIABILITAZIONE RAPIDA DOPO LA PROTESI DI GINOCCHIO
Per Fast-Track si intende un percorso multidisciplinare finalizzato a ridurre lo stress operatorio per il paziente e la durata del ricovero ospedaliero.
Il percorso Fast-Track nella chirurgia protesica del ginocchio ma anche dell’anca ha l’obiettivo di consentire al paziente un rapido rientro al domicilio e ritorno alla quotidianità. La gestione multidisciplinare del paziente prima, durante e dopo l’intervento, riduce fortemente lo stress psico-fisico ed il dolore post-operatorio ed agevola la ripresa del movimento.
Il nostro primo obiettivo è infatti quello di far camminare il paziente a 6 ore dall’intervento, indipendentemente da tipo di chirurgia eseguita. Per far questo è fondamentale un lavoro di équipe e coordinamento tra le varie figure che entrano in gioco:
- ortopedico, anestesista che deve conoscere la durata dell’intervento e la dose di anestetico da utilizzare;
- fisioterapista che ha il compito di far eseguire i primi passi al paziente;
- fisiatra ed infermiere che ha il compito di applicare la crioterapia con ginocchiere avanzate al rientro del paziente dalla sala operatoria.
Attività sportiva consigliata per chi è stato operato al ginocchio
Per quanto riguarda le attività sportive, sono comunque da evitare tutti gli sport da contatto come le arti marziali, il calcio e il basket. Sono da preferire il tennis, il nuoto ed il golf. Le passeggiate in montagna sono altresì consigliate. Per quanto riguarda i controllo clinici e radiologici, durante il primo anno si eseguiranno dei controlli a 1-3-6 e 12 mesi, successivamente ogni anno con radiografie mirate a valutare il corretto posizionamento della protesi e lo stato del polietilene.
COMPLICAZIONI E REVISIONE DELLA PROTESI DI GINOCCHIO
Infezione periprotesica
Tra le possibili complicazioni della protesi di ginocchio, l’infezione è sicuramente quella più frequente. La percentuale varia tra l’1 ed il 3% a seconda che si tratti di protesi monocompartimentale o totale.
Ovviamente tali percentuali sono variabili e rappresentano un valore medio; pertanto la percentuale si avvicinerà più al valore superiore in caso di fattori di rischio come il diabete, il fumo di sigaretta, pregresse fratture e obesità.
Revisione della protesi di ginocchio: quando farla e perché
La protesi del ginocchio è uno degli interventi ortopedici più eseguiti nel mondo. Nonostante ciò una piccola parte di pazienti con protesi di ginocchio, come accade per altri interventi chirurgici, resta insoddisfatta del risultato e lamenta ancora di disturbi clinici. Ciò comporta un secondo ingresso in sala operatoria per una revisione della protesi. Vediamo in quali casi e quando fare la revisione della protesi.
DOMANDE E RISPOSTE SULLA PROTESI AL GINOCCHIO
Come dormire dopo l'intervento?
Dopo una protesi di ginocchio è fondamentale conservare l’estensione completa, cioè riuscire ad estendere completamente l’articolazione, criterio fondamentale per una corretta deambulazione: per far questo è molto importante dormire con le ginocchia estese, soprattutto nei primi giorni post-operatori. Una volta raggiunto questo obiettivo il paziente non ha particolari limitazioni durante il riposo notturno.
Perché la mia protesi si muove o fa rumore?
E’ assolutamente normale che la protesi di ginocchio abbia un grado di movimento (detto anche gioco articolare), che però non deve essere eccessivo, pena la stabilità articolare. E’ altresì normale che tale gioco articolare provochi un rumore o scroscio, udibile anche dall’esterno. In assenza di dolore questi aspetti non hanno nessuna importanza e non devono spaventare il paziente.
Devo fare la protesi al ginocchio, che tipo di anestesia subirò?
Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di una anestesia spinale che addormenta solo le gambe. L’anestesia generale viene eseguita solo in caso di particolari patologie od impossibilità ad eseguire l’anestesia spinale (ad esempio grave artrosi del rachide lombare o pregressi interventi chirurgici alla schiena).
Come sbloccare la protesi?
Può capitare che dopo un intervento di protesi il ginocchio sia rigido e abbia poco movimento in flesso-estensione. Le cause di tale fenomeno possono essere molteplici: ginocchio troppo stabile, insufficiente durata della fisioterapia, sviluppo di artrofibrosi. In questi casi è fondamentale consultare al più presto il proprio ortopedico perché la tempistica è fondamentale: prima si interviene e migliori sono i risultati. Nella maggior parte dei casi è sufficiente intensificare la fisioterapia ed aggiustare la terapia farmacologica del paziente. Raramente può essere necessario uno sblocco in narcosi, cioè una mobilizzazione forzata del ginocchio sotto anestesia, per rompere manualmente le aderenze fibrose che si sono create e che limitano il movimento del ginocchio stesso.
Quali sono i materiali della mia protesi?
Le protesi di ginocchio standard sono costituite da leghe di metalli come Nickel, Cromo, Cobalto e Molibdeno. Esistono le varianti anallergiche (allergia al Nickel soprattutto) in titanio.
È possibile fare la risonanza magnetica con una protesi di ginocchio?
La risposta è certamente sì. Può però capitare che in alcuni centri vi chiedano di che materiali sia fatta la vostra protesi. E’ importante avere quindi una copia della cartella clinica o consultare il proprio ortopedico.
Quanti punti saranno necessari per chiudere la ferita? Quanto sarà lunga la cicatrice?
Da alcuni anni ho sostituito le graffette metalliche con le suture avanzate. Un insieme di dispositivi che comprende:- fili riassorbibili che passano all’interno della ferita e grazie alla loro particolare struttura non necessitano di nodi;
- cerotto trasparente che viene applicato sulla pelle al posto delle graffette metalliche;
- speciale colla biologica che viene applicata sulla ferita isolandola dall’ambiente esterno.
Questo riduce al minimo il contatto con l’ambiente (fonte di germi) e migliora i risultati estetici delle ferite.